
RECUPERO
Committente: Privato
Progettazione esecutiva
Abitazione ad uso residenziale Centro Storico Artena

Progetto di recupero di un edificio ad uso residenziale nel Centro Storico di Artena (Rm)
L’intervento proposto è relativo alla ristrutturazione di un unità immobiliare sita in Artena, via Piana 39. L’abitazione è situata nel centro storico e orientata secondo l’asse nord-sud. La morfologia del sito è caratterizzata da un territorio collinare e prevalentemente composto da pietra calcarea, sul quale si adagiano tutte le abitazioni del centro storico di Artena. Come tutti gli edifici del centro storico anche questo è inserito tra altri due corpi di fabbrica, che a loro volta sono adiacenti ad altre costruzioni, tutte insieme vanno a formare un unico complesso, sia dal punto di vista architettonico che strutturale. Non si può risalire con esattezza all’anno di costruzione, mancando documentazione di tipo storica, ma la costruzione dell’intero centro storico di Artena, già Montefortino, si fa risalire alla metà del 1500, quando fù ricostruito dopo la distruzione voluta dal Papa Paolo IV (1557). Il complesso appartiene ad un sistema di forte caratterizzazione locale, infatti l’intero abitato è costruito con un sistematico uso della pietra calcarea locale e del tufo. Le facciate esterne sono prevalentemente a faccia vista o ricoperte da intonaco grezzo con malta a base di calce. Alla condizione attuale l’edificio in questione è in avanzato stato di degrado, sia all’esterno che all’interno. Risulta abbandonato da circa 30 anni, ci sono state numerose infiltrazioni di acqua, che all’interno hanno prodotto fenomeni di degrado e dissesto. Anche dal punto di vista strutturale sono necessarie opere di miglioramento: i due balconi risultano pericolanti creando una situazione di pericolo per le persone, il solaio è anch’esso pericolante e gli intonaci sono disgregati e gonfi a causa delle infiltrazioni di acqua che per molti anni sono penetrate all’interno dell’abitazione sia dal tetto che dai vani delle finestre, infatti gli infissi mancano completamente. L’esterno presenta delle facciate in parte a faccia vista, in parte rivestite da intonaci ormai in degrado.
Analisi dell’intervento proposto:
Il progetto prevede opere di miglioramento sismico, e sono relative al solaio, alla muratura e ai balconi: si prevede la sostituzione dell’attuale solaio pericolante, con una struttura di tipo misto legno-calcestruzzo con l’impiego di connettori e di rete elettrosaldata con il solo riutilizzo delle esistenti travi principali in legno che verranno recuperate; la muratura verrà rinforzata mediante delle iniezioni di malta a base di calce e cemento, o laddove non sia possibile, mediante la tecnica del cuci-scuci. I balconi pericolanti verranno consolidati con delle travi HE a scomparsa nella muratura e nel solaio che faranno anche da controspinta al solaio stesso, per un migliore consolidamento statico come da progetto di miglioramento sismico, approvato dal Genio Civile.
Le opere di finitura esterne relative ai balconi si atterranno al linguaggio architettonico e formale del contesto urbano in cui si interviene. In particolare in seguito ad incontri presso la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio, si sono scelti i seguenti materiali: pavimentazione dei balconi in cotto, recuperando quello esistente all’interno dell’abitazione, soglia in pietra con profilo a becco di civetta, ringhiera in ferro colore nero con disegno in stile anni ’30, data a cui risalgono i balconi.
Le scelte adottate nel progetto nascono da uno studio della tradizione locale e dall’esperienza. L’intervento vuole recuperare e conservare questa porzione di fabbricato facente parte di un complesso strutturale più ampio. Gli interventi di miglioramento sismico da una parte e gli interventi sulle facciate esterne dall’altro, tendono a valorizzare questa parte del tessuto urbano, rendendola vivibile e migliorandone il territorio.